mercoledì 15 aprile 2015

Io leggo differente

Iniziativa interessante e promettente. Leggi indie!





In Italia si legge poco. E quei pochi leggono sempre gli stessi. E' un fatto. Questione di visibilità, di ben orchestrate campagne marketing, di un monopolio editoriale conclamato. Difficile convincere un non lettore ad appassionarsi alle pagine scritte o allo schermo di un e-reader, lo sappiamo. Ma è altrettanto difficile far sì che un lettore forte, di quelli che leggono più di un libro al mese, scopra un panorama narrativo diverso da quello che gli viene proposto sugli scaffali delle grandi librerie di catena. Ed è per raggiungere quel lettore che nasce ?#?ioleggodifferente?.
Differente non vuol dire migliore, vuol dire diverso. Ci sono molti autori validi, pubblicati da case editrici piccole e indipendenti, che non riescono materialmente a raggiungere i lettori. Manca la distribuzione, manca la pubblicità, manca la volontà, anche, di andare “a caccia” di qualcosa di diverso, di un nome nuovo, di storie inconsuete.
#ioleggodifferente nasce per favorire l’incontro tra scritture poco conosciute e lettori.
#ioleggodifferente è su twitter: https://twitter.com/leggodifferente
e su Facebook con la pagina https://www.facebook.com/ioleggodifferente
#ioleggodifferente è su instagram, su pinterest, su google+
#ioleggodifferente è una rete di blog che da sempre si interessano di scrittori e scritture differenti.
#ioleggodifferente sarà un sito (di prossima pubblicazione).
#ioleggodifferente è, soprattutto, voglia di agire adesso:
gli autori che aderiscono al progetto mettono a disposizione una copia di un loro libro; uno stralcio verrà pubblicato sul sito. Chi vorrà lo leggerà e lo commenterà. L’autore, a proprio insindacabile giudizio, regalerà a un lettore/commentatore una copia del libro. Il lettore riceverà il libro e ne documenterà l’arrivo con una foto che verrà pubblicata sul sito, sui blog e su tutti i social coinvolti. Il lettore leggerà il libro, lo commenterà (a proprio insindacabile giudizio), poi sceglierà un altro lettore cui passarlo. E la procedura riprenderà in una catena di lettura/passaparola che può allargarsi ai librai che vorranno partecipare, mettendo in vetrina uno o più libri DIFFERENTI consigliandoli ai propri clienti (con l’indispensabile complicità degli editori coinvolti).
Invitiamo editori, autori, lettori e librai interessati ai libri DIFFERENTI:
a seguire #ioleggodifferente sulla pagina fb e sugli altri social e/o
a collaborare attivamente alle iniziative in preparazione iscrivendosi al gruppo fb #ioleggodifferente.

A breve il sito e molte novità: restate in contatto!

giovedì 9 aprile 2015

La bellezza degli antichi Veda

Nella letteratura Vedica ci sono alcuni dei testici filosofici più belli conosciuti dall'umanità. 

Il termine vedico viene dal sanscrito (nella sua variazione di sanscrito vedico) e ha il significato di conoscenza,  saggezza.

In particolare il Ṛgveda (letteralmente: Inni della conoscenza) è uno dei più antichi; la sua composizione si colloca tra il 2000 e il 1100 A.C.




Eppure molti studiosi sono convinti che risalga a un epoca molto più antica, proveniendo dalla tradizione orale precedente l'uso della scrittura.

Il Ṛgveda  tratta di cosmologia che viene descritta con estrema eleganza. Leggete per esempio questo passo, pieno di bellezza e la sua conclusione sorprendente:




1. Allora non c’era l’Immanifesto, né il Manifesto; non c’erano le profondità spaziali né il cielo al di sopra. Che cosa circondava? Dove? Nutrito da chi? Che cosa era l’oceano, profondo, inscandagliabile?

2. Allora non c’era la morte, né l’immortalità. Non esisteva il confine della notte e del giorno. Imperturbato, mosso da sé, pulsava l’Uno solo. Oltre di lui non c’era nient’altro.

3. Oscurità vi era; in principio avvolto di oscurità questo tutto era una profondità indifferenziata. Serrato dal vuoto, quello che il potere della fiamma accese emerse all’esistenza.

4. Il desiderio, primordiale seme della mente, in principio sorse in Quello. I veggenti, cercando nella sapienza del loro cuore, scoprirono l’affinità del creato con l’increato.

5. I raggi della loro visione si distesero lontano. Vi fu un sotto, vi fu un sopra. Vi erano invero fecondatori, vi erano invero potenze. Sotto l’energia, sopra la volontà.

6. Chi sa la verità, chi può qui dire donde è originata, donde questa proiezione? Gli dèi apparvero dopo nella creazione di questo mondo. Chi sa quindi come tutto ciò ebbe origine?

7. Donde originò questa creazione, se l’ha causata o se no, Colui che nel supremo empireo la sorveglia, Egli soltanto lo sa, oppure, perfino Lui non lo sa!